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- Ti Hanno Fregato i Gettoni sempre dell'amico Flavio
Schizo
Schizo è probabilmente una delle avventure testuali più insolite, e questo la rende anche una delle migliori per le sue caratteristiche inusuali, per il contesto atipico e per lo stile e i dettagli con cui è stata sviluppata.
Realizzata da Tommaso nel 2002, completa di suoni, immagini ed elementi multimediali, Schizo ci porta nella mente contorta e disturbata di Alex, diciannovenne con problemi paranoico-depressivi rinchiuso nella sua stanza, in "cura forzata" per volere dei genitori.
La stanza di Alex nasconde una miriade chiave di elementi chiave con i quali il protagonista dovra gioco forza interagire, e che ci faranno pian piano entrare più nel dettaglio nella sua natura malata. E mentre un'improvvisata voce fuori campo dell'autore, che sembra proporsi come nostro strizzacervelli personale (e perverso), cercherà, come una sorta di diavoletto e angioletto 'mal' consiglieri, di confonderci le idee, noi vagheremo nella nostra stanza-prigione, unica location di questa one-room adventure, alla ricerca di dare una quanto meno vaga spiegazione alla nostra esistenza, e al processo che ci ha portati ad essere rinchiusi in camera nostra.
Nel mentre, le pressioni di nostra madre si fanno insopportabili, la nostra fidanzata ci lascerà e la lucidità verrà meno, complici anche i tanti vizietti nascosti abilmente all'interno di alcuni oggetti, che ci faranno capire come i problemi di Alex dipendano anche da un tantino esagerato (ab)uso di droghe varie. Così che fumare erba, farsi una pera e ubriacarsi non sarà poi tanto difficile. Basterà dirlo alla linea di comando avendo prima cura di preparare gli oggetti giusti, opportunamente recuperati.
L'avventura presenta fin dall'inizio delle grosse novità rispetto a una classica at: l'inventario prevede una finestra adattata allo scopo, con tutti gli oggetti rappresentati graficamente come immagini. Un'altra immagine statica, più grande, in alto mostra la nostra camera, mentre il testo che descrive l'ambiente, gli oggetti e le nostre azioni scorre in basso.
Il ritmo di gioco spesso è spezzato da eventi casuali multimediali: Suoni e rumori che Alex sente provenire dalla strada ai piedi del suo palazzo, la pioggia, la polizia, cani che abbaiano, e molti altri. L'idea dello stereo inoltre è fantastica: in pratica, possiamo accenderlo e ascoltare un discreto numero di tracce musicali (chiaramente nulla a che vedere con la musica classica) mentre giochiamo.
Il telefono è un'altra interessante chicca inserita da Caldarola: a volte suonerà, e se risponderemo potremo parlare con alcuni png esterni, ma fondamentali per l'avventura. Un nostro amico, la nostra fidanzata… tutti elementi che ci faranno capire quanto ci siamo forzatamente - o meno - allontanati dalla realtà, ed oggi ci troviamo a combattere contro i nostri demoni.
Il gioco non è comunque esente da bug o comandi poco intuitivi, ma si difende bene. Gli enigmi sono abbastanza semplici, anche se non sono riuscito a raggiungere un finale vero e proprio se non quello della triste dipartita di Alex… ma non entriamo nei dettagli per evitare spoiler.
Stupenda avventura testuale, con uno sviluppo sicuramente non facile per via delle tante caratteristiche inserite dall'autore; una specie di malato esperimento psicologico - sociale che merita assolutamente di essere provato.
Uno Zombie a Deadville
Il cinema, recente o meno, è saturo di film orrorifici dedicati agli zombie. Esistono infatti una moltitudine di film sull'argomento, dai successi di Romero ai filmacci di serie C, le cosidette copie delle copie e i tentativi di cambiare il copione trasformando i terribili mostri mangia cervelli in corridori olimpionici da primato, o peggio. Camminano, corrono, parlano o biascicano versi animaleschi, ma morti sono in ogni caso, e risorti. Ex-umani, ma anche animali-zombie.La maggior parte di questi film zombeschi basa la sua sintesi sul concetto di sopravvivenza, generalmente su un gruppo di sopravissuti, i pochi fortunati non ancora colpiti dal contagio, che devono fuggire e restare in vita più tempo possibile.Ma se noi volessimo invertire i ruoli e porre gli zombi come indiscussi protagonisti della storia? Chissà, magari qualche regista lo ha fatto, ma il suo lavoro si è perso in quell'oceano di film ad oggi in commercio. Vampiri buoni ce ne sono fin troppi al giorno d'oggi, fin troppo buoni e addirittura sciupafemmine, ma zombi? Tommaso 'Tomb' Caldarola invece deve averci pensato... Però Tommaso non è un regista, bensì un appassionato di Avventure Testuali. E così nel 2001 ha realizzato Uno Zombie a Deadville, probabilmente la sua avventura testuale più famosa.Uno Zombie a Deadville racconta l'avventura Romeriana di uno zombie fresco fresco di tomba, che deve scoprire perchè è morto. La novità è che questa volta è lo zombi il protagonista indiscusso del 'film' e il giocatore ne seguirà direttamente la storia. La necessità di sapere cosa ci è successo ci porterà a spasso per il cimitero da cui siamo resuscitati, confusi e increduli, per poi spostarci nelle campagne circostanti alla disperata ricerca di carne fresca. Perchè la nostra condizione di non morto si farà presto sentire. Più ci avvicineremo al centro abitato e più avremo la possibilità di soddisfare la nostra fame, e poi forse riusciremo a riposare in pace.L'introduzione del gioco è abilmente nascosta in una pagina di giornale che racconta la nostra morte e incuriosisce particolarmente, perchè già... come siamo morti? Con questo escamotage, Tommaso ha messo su la trama zombesca, e bisogna dire che ha un certo fascino giocare nei panni di un mangiacervelli. Senza dubbio, l'avventura promette bene perchè ci mette davanti una situzione nuova in cui noi siamo il cattivo, o più precisamente il morto vivente di turno. Quindi dovremo agire di conseguenza. Le location che andremo a scoprire si adattano perfettamente al contesto: sono cupe e horror al punto giusto e rendono l'atmosfera del gioco dark come dev'essere.Descrizioni brevi e immediate, pochi oggetti, ma necessari a proseguire. D'altro canto, pochi indizi che rendono alcune fasi un pò più difficili del normale. L'originalità è un punto forte dell'avventura, con sequenze di sangue e scene da film horror. Ci sono poi alcune chicche da scoprire giocando.In conclusione, un'avventura da non mancare sicuramente.Riconoscimenti: I Posto miglior avventura del 2000.